L’Arte del doppio
…il suo dichiarato “valore d’uso”, ma non è.
A me pare che tutto il suo lungo cammino e la frequentazione di tante esperienze siano ora risolte in un terreno sedimentato su cui sono cresciuti i segni di un linguaggio plastico sicuro e inflessibile. Incontrare i suoi monoliti è un po come rinvenire nell’impasto magmatico della terra un terso cristallo, una pietra preziosa splendente, organizzata su strutture geometriche non apertamente dichiarate.
Questi personalissimi archetipi, che altro non sono se non assoluti, che s’arrestano e ci costringono a sostare oltre il confuso angoscioso caos del mondo contemporaneo, dove legge e la frantumazione e norma il disordine disorientante?
1993 – Luciano Speranzoni